il magazine di Green Pea

Il secondino Zani gli lanciò addosso un sacchetto con dentro i pezzi di un puzzle. «Niente sigarette fin quando non lo finisci», disse, chiudendo a chiave la cella. «Mi dispiace, Mimì, è finito il tempo delle cazzate».
«Ma non c’è il disegno», disse Mimì che esaminava il sacchetto. «Come faccio senza?». Zani stava già tornando al cabinotto per giocare a carte coi colleghi. «Capo?». Si attaccò alle sbarre. «Il disegno!».
Fumava da trentatre anni e non aveva mai fatto un puzzle in vita sua. Rovistò tra i pezzi. Ne prese uno verde tra le dita. Di verdi ce n’erano tanti. «Un prato?», disse, e poi andò a coricarsi.
Bastarono due giorni di astinenza, poi cominciò a dividere i pezzi per colore. Sicuramente c’era un prato, forse degli alberi, dei fiori, un aquilone, un lago, non l’aveva ancora capito. Riuscì a fare il contorno in due settimane. Tutto il resto in quattro mesi circa, senza mai fumare. Alla fine uscirono fuori due belle donne vestite di bianco, stese su un prato rigoglioso.
«Mille pezzi, capo, li ho contati», disse Mimì. «Se c’avete altri puzzle li faccio volentieri. Certe cose così belle quasi me le dimenticavo».
«Parli dei puzzle?», disse Zani.
«Parlo del prato. Quando uscirò di qui andrò dritto a stendermi su un prato».
«Sì, come no», disse Zani. «Ti vado a prendere le sigarette».
«Sto bene così, non serve», disse Mimì. «Vorrei solo un prato come questo, capo, non so se mi spiego».
«Vedi, Mimì», disse Zani, giocherellando con le chiavi. «Non credo ne troverai di così belli una volta fuori, dico per come gira il mondo di ‘sti tempi».
«Esageri. Sai quante cose possono cambiare da qui a cinque anni?», disse Mimì. «Che ne so, magari per quando sarò fuori la gente preferirà un prato ad altre cose».
«Tipo a cosa?».
«Alle sigarette, ad esempio».
Il secondino Zani rise col naso. «Campa cavallo», disse. «Sicuro che non vuoi fumare?».
«Sto bene così», disse ancora Mimì.
«Ti cerco un altro puzzle», disse Zani, e uscì dalla cella.