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Short Stories

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Il cibo è incredibile

Andrea Alfieri, Scuola Holden, Biennio 2014-2016

I Golgoj tirarono a bordo col raggio gravitazionale Giacomino La Spada mentre dava un giro di chiave al suo ufficio. Gli spiegarono che era stato scelto dal sofisticato database Goolundaneth per accompagnare i due sociologi Glinoph e Seniph in una breve ricerca sul campo sul pianeta Terra – o Slefth, come lo chiamavano loro -, luogo perfetto per l’osservazione di un fenomeno alquanto particolare diffuso tra la specie dominante. Ma perché proprio lui? Gli mostrarono il fascicolo: secondo le stime Giacomino rideva mediamente una volta ogni minuto e mezzo, cosa rara nella sua specie, ma soprattutto non aveva nessun nemico, requisito pressoché unico. Poi seguiva una lunga serie di altri requisiti meno importanti, a quanto pare. Dietro alla loro richiesta, comunque, non si nascondeva altro che curiosità scientifica, i Golgoj lo giurarono nel nome di Filoth, il loro Dio, o almeno così dissero a Giacomino. Ora, Giacomino non sapeva come funzionava davvero il database Goolundaneth, non sapeva cosa gli sarebbe successo se non avesse accompagnato Glinoph e Seniph sulla Terra, e non sapeva cosa realmente volessero ‘sti Golgoj. Ma dato che teneva alla sua pellaccia più di ogni altra cosa e che tutto sommato parevano degli individui abbastanza amichevoli accettò l’incarico, così i Golgoj fecero festa e truccarono Glinoph e Seniph per farli sembrare più umani possibile.
Giacomino portò Glinoph e Seniph a mangiare la soppressata da Michelone. Bevvero gazzose e giocarono a biliardo. Li ospitò nel suo attico in centro città e mostrò loro i profili social delle donne con cui era andato a letto. Gli spiegò, con l’ausilio della pornografia, cos’era il sesso. Gli fece vedere come funzionava la tivù, lo streaming, i vinili; fece guidare a Seniph la sua spider e insegnò a Glinoph come riempire il serbatoio. Li portò al mare, in montagna, a pescare, a giocare a calcio. Gli spiegò come funzionava il lavoro, le banche, i finanziamenti, gli F24, le tasse, di come erano importanti la famiglia e gli affetti, in qualche modo, perché alla fine – spiegava Giacomino – si muore, e nessuno vuole morire da solo. Dopo tre settimane Glinoph e Seniph salutarono Giacomino e tornarono sulla nave madre dove il consiglio Golgoj li attendeva impaziente. Non si chiese nemmeno se avessero trovato ciò che cercavano, o se avessero compreso ciò che volevano osservare coi loro occhi.
«Allora», disse Dehuth, il capo della combriccola, quando se li trovò davanti. «Il signor La Spada si è rivelato utile?».
Glinoph si stava ancora sfilando la pelle umana quindi parlò per primo Seniph. «La Spada era perfetto, il terrestre medio per eccellenza», disse. «Ha confermato come gli umani passino più tempo a pensare alla morte che alla vita. Di fatto sono pigri e socialmente incapaci di collaborare».
E Dehuth: «Quindi ne vale la pena?».
«Non saprei», disse Glinoph che nel frattempo aveva finito con la pelle. «È un popolo distratto, hanno distrutto il pianeta, bruciano un sacco di risorse e inquinano manco fossero semphibessh». Si alzò una grossa risata. «Cioè, quello che voglio dire è che se li conquistiamo non ne ricaviamo granché».
«Però il cibo, ecco», disse Seniph.
«Sì, il cibo è incredibile», disse Glinoph.

La Scuola Holden è nata a Torino nel 1994 e da più di 25 anni insegna a raccontare storie. È anche una fabbrica di progetti narrativi: per Green Pea, alcuni diplomati della Scuola hanno scritto 65 racconti e selezionato 70 citazioni di filosofi classici e moderni da regalare agli ospiti di Otium.

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