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Il gelato

Lucia Moschella, Scuola Holden, Biennio 2013-2015

Il gelato [/ge·là·to/] era un alimento dolce in forma di crema pastosa congelata a base di ingredienti naturali come uova [1], zucchero, latte [2] o panna [2]. La miscelazione di questo composto con un altro ingrediente predominante generava il cosiddetto gusto. Tra i più comuni e apprezzati vi erano i gusti di cioccolato, caffè, nocciola, pistacchio. Altre fonti [3] indicano ch’era in uso presso una minoranza ingerire del gelato al gusto di limone [4]. Era possibile mangiare un gelato su di una panchina o durante un appuntamento galante. Pubblicità di detersivi mostrano l’alta frequenza con cui i gelati solevano cadere a terra.
Consumato dagli esseri umani fino al 2120, il gelato era in genere servito presso negozi chiamati gelaterie: qui i gelatai – spesso vestiti di bianco – spalmavano la crema su di un cono commestibile. Tenuto nel palmo di una mano, il cono-gelato veniva leccato nella sua parte cremosa e morso in quella solida. Fino al 2200 molti marchi di gelato industriale tentarono di continuare a produrre gelati confezionati, ma a causa delle altissime temperature già dal 2100 si dimostrò impossibile mangiare un gelato: perché non si sciogliesse, si sarebbe dovuto ingerire in meno di venti secondi. Inoltre l’impossibilità di ricreare in laboratorio le uova ha definitivamente estinto questa romantica pratica.
L’evoluzione odierna del gelato è il Tuby-Gel: un tubetto di alluminio dentro il quale sono presenti alcuni gusti (realizzati senza uova, latte o panna) da cui spremere il composto freddo direttamente dentro la bocca, la cui sensazione sembra essere simile a quella del gelato [5].

[1] Sfera ellissoidale magica prodotta dalle galline, specie animale estinta nel 2143.
[2] Liquido animale e sua lavorazione tratti dalle mucche, estinte nel 2099.
[3] Incerte, di cui gli storici diffidano; secondo alcuni, nomenclature criptate.
[4] Come testimonierebbe il brano tautologico di Paolo Conte, “Gelato al limon”, 1979.
[5] Cfr. “Non diciamo idiozie: niente sostituirà il gelato”, Josefine Borges, 2121.

La Scuola Holden è nata a Torino nel 1994 e da più di 25 anni insegna a raccontare storie. È anche una fabbrica di progetti narrativi: per Green Pea, alcuni diplomati della Scuola hanno scritto 65 racconti e selezionato 70 citazioni di filosofi classici e moderni da regalare agli ospiti di Otium.

scuolaholden.it